
Lo ammetto, sono ligure e fino a pochi mesi fa non avevo mai sentito nominare il borgo di Monesteroli.
Nell’ultimo periodo però, su Instagram, qualcosa aveva iniziato ad attirare sempre più la mia attenzione: le foto della famosa scalinata. Il potere dei social, ogni tanto qualcosa di buono lo fanno!
Non ho resistito e pochi giorni fa sono andata ad indagare!
Iniziamo con qualche informazione pratica…
Monesteroli è un piccolissimo borgo in provincia di La Spezia appartenente al Parco Nazionale delle Cinque terre. Sorge nel cosiddetto territorio di Tramonti, tra Portovenere e Riomaggiore.
E’ raggiungibile solamente via mare o tramite una ripida scalinata a picco sul mare. (1200 gradini per l’esattezza, che saranno poi 2400 dal momento che sarete obbligati a risalire!)
Le pochissime case che formano Monesteroli sono per lo più disabitate ed in passato non erano altro che cantine in cui si vinificava l’uva. Altre, invece, sono adibite a case vacanze.
E’ assurdo pensare che i contadini potessero percorrere questa scalinata tutti i giorni! Io, a distanza di 2 giorni, ho ancora un male terribile ai polpacci!!
La sua posizione inaccessibile ha contribuito a mantenere intatta l’autenticità di Monesteroli. In questo borgo il tempo sembra essersi letteralmente fermato. Nessun negozio, nessun bar, solo un mucchio di case arroccate sulla collina. Sembrava di essere in un paese fantasma.
Indice
Come raggiungere Monesteroli
Raggiungere Monesteroli da Campiglia
Il metodo più comodo per raggiungere Monesteroli, è senza dubbio quello di passare da La Spezia proseguendo poi in direzione Campiglia. Campiglia è un piccolo borgo di poco più di 100 abitanti, poco conosciuto ma, proprio per questo, molto suggestivo.
Sulla piazzetta principale troverete una gelateria ed un paio di bar, nel caso voleste fare rifornimento prima di iniziare il cammino.
Altra nota importante: il parcheggio! Proprio all’ingresso del paese, lungo la strada, troverete numerosi parcheggi con la linea bianca in cui potrete tranquillamente lasciare la vostra macchina. Proseguendo vi sono solamente parcheggi gialli riservati ai residenti.
Raggiungere Monesteroli da Biassa o da Fossola
Potreste decidere anche di arrivare a Monesteroli partendo da Biassa o da Fossola.
Biassa è una piccola frazione in provincia di La Spezia. Nel caso partiste da qui, avreste davanti a voi circa un’ora di cammino prima di raggiungere il famoso bivio dei 1100 gradini.
Fossola si trova invece in direzione opposta rispetto a Campiglia. Rappresenta una valida alternativa a Campiglia come punto di partenza. (la prossima volta proverò questa opzione!)
Percorso da Campiglia a Monesteroli
Io ho deciso di iniziare il mio percorso partendo da Campiglia. Essendo la mia prima volta, Campiglia mi è sembrata subito l’opzione più comoda.
Una volta raggiunti la chiesa ed il belvedere principale, dovrete seguire l’indicazione per il sentiero 535 (l’ex sentiero 4b) che collega Campiglia con la località di Fossola. L’inizio del sentiero si trova proprio a fianco alla Locanda Tramonti, impossibile non trovarlo!

A partire da questo momento dovrete camminare circa 40 minuti prima di arrivare alla tanto attesa scalinata, ma non scoraggiatevi! A farvi compagnia durante il percorso avrete un panorama mozzafiato, a picco sul mare tra vigneti e piantagioni.
E’ il tipico paesaggio ligure a cui però, non riesco mai ad abituarmi!
Dando un’occhiata sulla sinistra, potrete inoltre scorgere il promontorio di Portovenere, con l’isola Palmaria e l’isola di Tino. Che meraviglia!

Una volta oltrepassata la Fontana di Nozzano (l’acqua è potabile, approfittatene) continuate altri 10 minuti e arriverete finalmente al bivio del sentiero 536.
A questo punto un’insegna vi indicherà chiaramente che sarete arrivati al fatidico momento dei 1100 gradini.

Beh, siete pronti a scendere?
Ciò che più mi preoccupava non era tanto la discesa, ma la futura risalita. Il sole, essendo le 2 del pomeriggio, di certo non aiutava; alcuni gruppi erano già sulla via del ritorno e sembravano piuttosto provati.
Ma l’importante è non avere fretta, andare al proprio ritmo prendendosi il proprio tempo. Nel mio caso, ho perso il conto delle volte in cui mi sono fermata a scattare foto e a contemplare il paesaggio, quindi non ho notato particolarmente la fatica.
I primi gradini sono piuttosto bassi ma, mano a mano che scendiate, si faranno sempre più alti e stretti.
Non mi sorprende affatto che questa scalinata sia considerata un “monumento alla fatica dell’uomo“! Ancora non riesco a capacitarmi di come i contadini potessero percorrerla ogni giorno.
Sulla destra avrete inoltre una visuale completa su Riomaggiore, Monterosso e, nelle giornate su più limpide, persino sul promontorio di Portofino.

Una volta raggiunte le case potrete decidere di proseguire la discesa fino a raggiungere il mare.
Sono stata indecisa a lungo sul da farsi. Da un lato avrei voluto arrivare fino alla fine per non lasciare l’impresa a metà, dall’altro mi rendevo conto che il percorso era abbastanza ripido e scosceso. Ma soprattutto, essendo ottobre, non avevo alcuna intenzione di fare il bagno!
Mi sono accontentata della vista dall’alto, in ogni caso bellissima!
Quella che vedrete davanti a voi è la spiaggia del Nacchè, momentaneamente non raggiungibile a causa di una recente frana mentre, proprio alla fine della scalinata, c’è lo scoglio Montonaio. Anche in questo caso, la spiaggia circostante non è altro che un cumulo di massi e di detriti.
Spiaggia del Nacchè Scoglio Montonaio
Dopo una breve sosta per recuperare le energie, sono quinti tornata indietro.
La risalita, in realtà, è stata meno faticosa del previsto.
Raggiunta nuovamente Campiglia, vi consiglio di fermarvi a bere qualcosa presso il bar “Piccolo blu”, situato esattamente dietro la chiesa. L’ho trovato totalmente per caso, ma è stata una bellissima scoperta! Non c’è nulla di meglio, dopo una lunga camminata, di concludere la giornata con un bell’aperitivo nel verde!

Informazioni utili
- Vestitevi comodi e, possibilmente, indossate un paio di scarponcini da trekking! (nel caso li aveste). In caso contrario accontentatevi di un normale paio di scarpe da ginnastica. Io indossavo delle banalissime Nike e, in alcuni tratti, ho rischiato di scivolare.
- Il percorso non è adatto a tutti, alcuni tratti sono scoscesi e la scalinata piuttosto faticosa. E’ quindi richiesto un minimo di allenamento o comunque una buona forma fisica.
- Portate con voi molta acqua (ne avrete bisogno) e magari qualche snack con cui recuperare le energie durante il cammino. Non troverete assolutamente nulla lungo il percorso, dal momento che il bar più vicino è a Campiglia, proprio al punto di partenza.
- Evitate i mesi estivi, o comunque le ore più calde! Ho sofferto io a metà ottobre, non oso pensare come potesse essere ad agosto!
- Consultate il sito http://www.parconazionale5terre.it , per essere aggiornati su eventuali chiusure dei sentieri.
Spero di esservi stata d’aiuto. Nel caso, potrebbe interessavi anche il mio articolo su Tellaro, Lerici e Portovenere. Una giornata nel Golfo dei Poeti.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti! Buona giornata!