
Ci sono viaggi che rimangono nel cuore per sempre, facendo venire la pelle d’oca al solo pensiero, e il Perù per me è stato uno di quelli.
Scorrendo tra le vecchie foto del mio telefono ho deciso di raccontarvi il trekking alla montagna Vinicunca, dove sono stata esattamente un anno fa nel giugno del 2019.
Era da tempo che sognavo di poter osservare dal vivo quella montagna colorata, così bella da sembrare irreale e, quando le aspettative sono così alte, a volte si ha paura di rimanere delusi!
“E se non fosse stata bella come mi aspettavo?“
“E se il meteo non fosse stato dalla mia parte e la pioggia non le avrebbe reso giustizia?”
Posso dire che le mie aspettative sono state ampiamente ripagate sotto ogni punto di vista, il paesaggio è a dir poco mozzafiato e ho avuto la fortuna di non vedere nemmeno una nuvola!!
Iniziamo con qualche dato pratico:
Nonostante il nome geografico sia appunto Vinicunca, si è soliti attribuirle i nomi di “Montaña de los 7 colores“, “Rainbow Mountain“, “Montagna Arcobaleno” e chi più ne ha più ne metta.
Appartiene alla regione di Cusco, da cui dista circa 100 km ed è alta ben 5200 metri sul livello del mare (si notano tutti!!!).
E’ formata da diversi minerali che nel corso dei secoli si sono depositati e sovrapposti tra loro fino a conferirgli questo aspetto arcobaleno.
Sino a non molto tempo fa questo angolo di paradiso era conosciuto quasi esclusivamente dalla popolazione locale, ma a partire dal 2015 le foto della montagna Vinicunca sono iniziate ad apparire sulle varie reti sociali fino a renderla virale, a tal punto che National Geographic l ha inserita nella lista dei “100 posti da vedere prima di morire“.
Ma veniamo dunque al trekking…
Se vi trovate a Cusco l’opzione migliore è quella di contrattare un’escursione giornaliera.
ATTENZIONE!!! Fin dai primi minuti a Cusco ho dovuto fare i conti con il mal di montagna che mi provocava costantemente nausea e giramenti di testa, per non parlare del fatto che anche solo una passeggiata mi comportava uno sforzo disumano. E’ consigliabile quindi trascorrere un paio di giorni a Cusco ed acclimatarsi prima di intraprendere il trekking alla Rainbow Mountain.
La sveglia è suonata alle 3 del mattino (sì, avete capito bene), ma l’emozione era così forte che nemmeno il sonno poteva demoralizzarmi.
Una volta radunati anche i partecipanti degli altri hotel, il viaggio in pullman è durato circa 3 ore e mezza, fino a raggiungere il piccolo villaggio di Pitumarca, dove ci è stata servita la colazione all’interno di una capanna.
A distanza di un anno i ricordi principali che associo a quel momento sono il freddo pungente ed il respiro affannato, che cercavo di compensare bevendo grandi quantità di te’ alla coca.
Verso le 8 abbiamo raggiunto il villaggio di Quesiuno (4200 metri sul livello del mare) e abbiamo iniziato il trekking lungo circa 15 km tra andata e ritorno, percorribile in circa 3 ore. Inizialmente il percorso è relativamente pianeggiante ed il paesaggio circostante è a dir poco spettacolare, con le sue vallate dai colori cangianti e da gruppi di lama e alpaca che ti osservano da lontano come se ti dicessero: “dai manca poco!!!”.


Mano a mano che si procedeva, però, le gambe si facevano sempre più pesanti ed il respiro più rado, ma per fortuna le guide correvano costantemente in soccorso per spruzzare sulle mani un liquido che una volta inspirato facilitava la respirazione.
Nel caso decideste di abbandonare l’impresa a metà del cammino non disperatevi, con 60 soles (circa 15 euro) potete considerare l’opzione di salire a cavallo.
Consiglio di optare per questa opzione solo in caso di estrema necessità, volete mettere la soddisfazione di raggiungere la cima con le proprie gambe?
L’ultimo tratto, il più ripido, è stato senza dubbio il peggiore, ero ad un passo dalla vetta che mi sembrava così vicina e allo stesso tempo così lontana, mi sentivo completamente senza forze ma non potevo mollare proprio alla fine.
Giunti sulla vetta il panorama è mozzafiato e ripaga ogni fatica. Continuavo a guardarmi attorno incredula che potesse esistere qualcosa del genere, la montagna sembrava un dipinto ed i 7 colori erano perfettamente distinguibili. Non ho potuto resistere a scattare non so quante foto con gli innumerevoli alpaca portati a spasso dalle signore locali. So che è il classico imbroglio acchiappaturisti, dal momento che bisogna lasciare qualcosa in cambio (il prezzo generalmente lo stabilite voi), ma per pochi centesimi è valsa la pena poter abbracciare quei teneri animali.
Dopo circa mezz’ora era giunto il momento di incamminarsi nuovamente sulla via del ritorno. Mezz’ora di permanenza puo’ sembrare poca lo so, ma data l’altitudine e il freddo pungente direi che è stato più che sufficiente.
Meglio da soli o con un tour organizzato?
Premetto che nella maggior parte dei casi durante i miei viaggi tendo a pianificare le escursioni per conto mio, senza affidarmi a tour organizzati, che a volte ritengo siano piuttosto sbrigativi e non lascino il tempo di godersi a pieno le emozioni. Considerando poi la mia ossessione di voler scattare milioni di foto, preferisco non dover dipendere dai tempi di nessuno.
Nel caso della visita alla montagna Vinicunca però, dopo essermi documentata a lungo, ho invece optato per l’opzione tour organizzato, un pò per comodità (essendo distante più di 3 ore da Cusco) un pò perché data la difficoltà del trekking ho preferito essere accompagnata da una guida.
Tutte la agenzie della zona offrono pressoché la stessa escursione, per un prezzo che si aggira intorno ai 100 soles a persona (circa 30 euro) ed include:
- trasporto dal proprio hotel a Cusco
- colazione e pranzo
- ingresso al parco
- guida
- kit di primo soccorso e bottiglia d’ossigeno in caso di emergenza
Io mi sono affidata all’agenzia http://www.rainbowmountaintravel.com e devo dire che mi sono trovata molto bene!
Quando visitare la montagna dei 7 colori?
Se non volete andare incontro a una grande delusione, ossia trovarvi di fronte a una montagna innevata apparentemente simile a tutte le altre, il periodo migliore è senza dubbio la stagione secca (da aprile ad ottobre). Durante questi mesi le piogge sono pressoché assenti e potrete godervi lo spettacolo dei colori in tutto il loro splendore.
La stagione delle piogge (da novembre a maggio) al contrario, è caratterizzata da abbondanti precipitazioni spesso a carattere nevoso.
E’ comunque un parere soggettivo, sono sicura che anche durante la stagione piovosa possa risultare affascinante intravedere i suoi colori fuoriuscire dallo strato nevoso.
Cose da portare con voi:
- zaino leggero: la camminata è alquanto faticosa, meglio portare con se lo stretto indispensabile.
- crema solare e occhiali da sole: data l’altezza, durante i giorni soleggiati i raggi sono molti forti.
- molta acqua, per idratarsi costantemente durante il cammino.
- un impermeabile, non tanto per proteggersi dalla pioggia, quanto dal forte vento che tira sulla cima.
- foglie di coca, da masticare durante il cammino per sconfiggere il mal di montagna.
- sciarpa e berretto
- soldi in contanti, nel caso decideste di optare per la salita a cavallo, o per poter scattare le immancabili foto con i lama.
- macchina fotografica, che ve lo dico a fare!!!
Che dire… consiglio vivamente questa escursione a chi ha la fortuna di recarsi in Perù.
Non vi negherò che è stata abbastanza dura e che a tratti pensavo di non farcela, ma se andrete avanti con il vostro ritmo, senza avere fretta, sono sicura che ce la farete senza problemi!!
Fatemi sapere cosa ne pensate!